MARSALA - ITALY

IL SINDACO CHE VERRÀ A MARSALA (da Sindaco della Municipalità a Sindaco della Comunità)
Un modello esportabile world wide
di Alfredo Anania

Non dimentichiamo lo scenario storico epocale caratterizzato in precedenza dalla caduta del muro di Berlino col fallimento di ogni forma di comunismo applicato, successivamente dalla voragine etica, sociale ed economica creato nel mondo occidentale dal neoliberismo capitalistico.

Dopo la pietosa figura dei politicanti nazionali (possibile che per decenni siano stati tutti all’oscuro dei disastrosi conti pubblici dello Sato?), dopo i numerosi moti rivoltosi che continuano ad agitare il circostante Mediterraneo (e in campo nazionale il Movimento dei Forconi), dopo il sempre più evidente avvilimento del mondo giovanile (un futuro senza certezze e senza stabilità occupazionali), dopo la continua decrescita economica nel territorio di Marsala possiamo nutrire la legittima aspettativa che chi aspiri a guidare la comunità marsalese quale primo cittadino sia finalmente animato da un superiore senso di responsabilità, dominato dal bisogno di imprimere un cambiamento al modo di concepire la pratica della politica, intenzionato a rompere con il passato, distanziandosi dalle abituali logiche partitiche per sposare la causa del bene comune al di là di ogni collocazione a destra, a sinistra, al centro ecc. (tanto ormai è a tutti chiaro che si tratta di vessilli da sbandierare per fingere una differenziazione che nella sostanza non esiste: senza ideali ai quali fare riferimento si tratta solo di un modo malcelato per procurarsi potere e privilegi e per garantirli anche ad amici, sponsor e clientes).

La trasformazione da Sindaco delle Municipalità a Sindaco della Comunità comporta la necessità che il nuovo primo cittadino guardi a tutto il territorio marsalese concependolo come un insieme nel quale è necessario che ogni settore produttivo e ogni risorsa settoriale sia addestrato e stimolato a cooperare e a concorrere allo sviluppo di tutti gli altri, comprendendo che il bene dell’uno è funzionale al bene anche dell’altro. Insomma si tratta di dare sviluppo a un vero “senso di comunità” e attivare tutti gli strumenti utili alla “costruzione sociale del territorio” (in Psicologia Sociale tali strumenti, ormai abbastanza standardizzati, prendono il nome di Community Development). 

Ritengo che a Marsala ormai i giochi pre-elettorali sino stati fatti. E che già siano pronti gli slogan che dovrebbero condurre alla vittoria.

 Ma noi ora dobbiamo aspettarci che ciascun candidato sindaco non si limiti, com’è avvenuto in precedenza, a presentare il proprio programma elettorale basato su un’elencazione di punti chiave, certamente importanti, ma privi di contenuti o meglio privi di documenti programmatici che li sostanzino! Non ci possiamo più aspettare la semplice generica elencazione programmatica: il nuovo porto, la vitivinicoltura, la viabilità, politiche sociali, sport, turismo e spettacolo ecc.!

Dobbiamo aspettarci che la sua candidatura elettorale avvenga sulla base di un bilancio preventivo estremamente dettagliato: voce per voce, capitolo di spesa per capitolo di spesa; un bilancio preventivo analogo a quello che l’Ente Pubblico Locale (nella fattispecie il Comune) deve presentare annualmente. Dettagliatissimo nei particolari, sulla finalità da raggiungere per ogni singola voce di spesa e in quanto tempo, stabilendo anche quali sono gli indicatori che consentano di verificare periodicamente l’andamento del piano programmatico. Insomma, sono necessari documenti cartacei, nero su bianco, sotto forma di bilancio preventivo da attuare, che dimostrino la reale capacità del candidato Sindaco ad assumere il ruolo di Community-manager!

Ogni candidato sindaco presenti il suo bilancio preventivo con la solenne promessa di scrupolosamente attenersi ad esso, qualora eletto.

Non sarebbe impensabile che, nel caso in cui il bilancio preventivo pre-elezioni venisse disatteso dall’eletto, la comunità, alla quale è stato esposto, rappresenti parte lesa! Purtroppo, però, non è punibile una persona che presenti un bilancio preventivo senza che prima abbia ricevuto già la carica ufficiale che renda quell’atto amministrativamente efficace; al limite il sindaco eletto che si riveli fedifrago nei confronti degli elettori potrebbe essere accusato in una pubblica piazza e processato dal “tribunale del popolo” che però non esiste.

Ma non è questo che prevediamo! Siamo convinti che il Sindaco che verrà sia una persona che abbia elaborato, con dati precisi, un programma in grado di dare concreto sviluppo al territorio” con un impegno morale a dimettersi spontaneamente nel caso in cui non riesca a realizzare puntualmente il programma con il quale è riuscito a convincere la gente a farsi eleggere.

Qualora siffatto Sindaco “a venire” non esista, dovremmo decidere di andare alle urne e scrivere ciascuno di noi, sulla parte della scheda elettorale riservata al Sindaco, il nome di un amico, di un parente, di un familiare, insomma di una persona che stimiamo veramente, che conosciamo profondamente nella sua onestà e nella sua rettitudine morale. Non potrà essere eletto perché non è stato preselezionato da alcun partito o movimento e, pertanto, non inserito nelle liste elettorali, ma avremmo la grande soddisfazione di aver dato vita alla più grande rivoluzione culturale che sia mai avvenuta nel suolo di Marsala!

 10/02/2012

Alfredo Anania
Direttore Responsabile della rivista PSICOLOGIA DINAMICA
Albo Speciale dei Giornalisti di Sicilia

Mediterranean Fenorabia Community
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.105304969559555.11635.100002401579856&type=1

Caro Alfredo ho letto il sindaco che verrà, La nota che ho preparato, prima dimetterla in rete, te la spedisco. Dai una lettura...e se credi che possa andare così come scritta (le storpiature sono volute...per marcare l'altezza bassa dei corridori in pista...), mettila tu direttamente in coda al tuo articolo. Ciao Nino

Caro Alfredo
leggo con piacere le tue riflessioni critiche e propositive (proposte di analisi e condizioni di bilancio con annesse responsabilità personali del Sindaco e degli eletti) in previsione delle prossime elezioni politico-amministrative marsalesi che rinnoveranno (!?) la governance cittadina. Il potere che domerà pro domo sua il cliente-lato del circondario parcoso archeologico ambientale della sudditanza elettoralistica (a questo è ridotta la democrazia liberale del mercato e dei mercanti!).
Ma se – come paventi e dicono i giochi sono fatti e i nomi già girano negli antri muscosi e bu(o) i del pozzo della Sibiglia lillìbet-ano – “il Sindaco (di Marsala) che verrà”... è quello che verrà o dalla terra dell’“Ombra delle fanciulle in fiore”, e avremo un incremento dell’invasione veneta di “ombra” e “porto” con il porto di altre ombre in bicchiere (incrementale del Pil delle notti bianche), o verrà dalla terra di Adamo (il padre fattrice delle moltitudini) e il fiore del Sindaco non può essere che quello de “I fiori del male” o delle invasioni delle vispe terese avide dell’oro nero (il parassita della luce), il sole nero delle regine dei tarocchi o degli intrighi e dei traffici sotto-bilancio del bilanciere come la donna cieca e con la spada in mano dell’emblema della bilancia dell’in-giustizia itagliana dei pitaliani. Nell’uno e nell’altro caso sarà valorizzato il nuovo debito pubblico (quale rispetto della continuità della tradizione) dei marsa-lesi ad libitum; e si sa, qui da noi, come ha scritto il nostro e comune amico Fabio D’Anna ne il suo “Il marsalese”, regna diffuso e a buon mercato il particolare affectus sado-maso libidinoso per la “Sindrome di Stoccolma”.
Ma, salut mon ami! Asta la vista!
Se non risponderanno (vecchi e nuovi Sindaci) del bilancio, del patto federativo e del debito pubblico della res pubblica, preposta al bene comune, potremmo sempre lapidarli depilandoli per esporli alla berlina del pubblico ludibrio, così come era solito fare il civile medioevo quando il delegato per un servizio non rispettava il “servire obbedendo” (il sub comandante Marcos).
un caro saluto, nino contiliano
20 febbraio 2012

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